C'è voluta una Legge nazionale, per imporre di smettere di pensare che il dolore di un essere umano per la perdita della propria casa, delle proprie radici, dei propri affetti, che il valore stesso della vita possano essere diversi a seconda della convenienza politica. E' stato necessario scrivere nell'articolo 1, comma 1, di quella Legge che non dimenticare le tragedie del passato è indispensabile ad evitare di causare situazioni che portino a drammi simili.
"La Repubblica riconosce il 10 febbraio quale «Giorno del ricordo» al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale."
Legge 30 marzo 2004, n. 92: Istituzione del "Giorno del ricordo".
Ogni discriminazione e ogni muro provocano inevitabilmente, prima o poi, dolore, insicurezza, lacrime, morte. La diversità in natura è ricchezza, è evoluzione, è progresso. Diversità non vuol dire dimenticare le proprie abitudini, le proprie usanze: vuol dire accettare l'altro, riconoscere la preziosità del suo essere diverso, indipendentemente dal che cosa lo renda dissimile da noi, ma sempre fratello, in quanto essere umano.
Una Legge: è stata addirittura necessaria una Legge, per stabilire che le lacrime non hanno colore...
IL DIRIGENTE SCOLASTICO
prof. Claudio Lafranconi
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