4 novembre: Giornata delle Forze Armate

Non è più di moda parlare di spirito di sacrificio, di senso del dovere, di rispetto della Patria. Qualcuno li definisce termini anacronistici, valori in disuso, vestigia di un tempo passato. Non è così. Non è così per chi si commuove quando vede sfilare gli Alpini o la Fanfara dei Bersaglieri al passo di corsa; per chi saluta i Carabinieri in servizio, dopo un controllo, augurando loro "buon lavoro". Non è così neppure per chi si ricorda dei militari non solo quando salvano vite dopo le catastrofi naturali, o proteggono  -  lontano dall'Italia - donne e bambini dalla barbarie; per chi trasmette il valore dell'obbedienza ai propri figli; per chi difende l'immagine di ccoloro che in divisa servono lo Stato nelle discussioni con i propri compagni, combattendo contro un nichilismo vestito da buonismo di facciata. Non è così nemmeno per chi non toccherebbe mai un fucile, ma sa dire grazie a chi offre la propria vita a difesa di quella degli altri. Non è così per tutti noi che siamo riconoscenti a chi, in divisa, nel passato e nel presente, ha vegliato e veglia sulla democrazia e sulla libertà. Grazie a tutte le Forze Armate.

IL DIRIGENTE SCOLASTICO
prof Claudio Lafranconi